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Raya e l'ultimo drago (2021)

Il film

© Disney

A causa della pandemia è il primo Classico ad essere stato rilasciato in contemporanea nelle sale cinematografiche e in streaming su Disney+. Un viaggio attraverso Kumandra, un regno fantastico che si ispira a molte nazioni del sudest asiatico e in cui umani e draghi un tempo vivevano in armonia. La storia è quella di Raya, che intraprende questo viaggio per rimediare ad un errore commesso da ragazzina, quando tradita dall’amica Namaari, nel tentativo di sottrarle la gemma drago di cui era custode, la distrugge finendo per scatenare il mostruoso Druun, un terribile flagello in grado di trasformare le persone in pietra. Sei anni dopo, in un mondo ormai lacerato e consumato dalla diffidenza, Raya cerca di rimetterne insieme i pezzi della gemma percorrendo uno dopo l’altro i cinque regni che compongono Kumandra. Come nella quest di un videogioco, ognuna di queste ambientazioni avrà da offrire un frammento della gemma, una breve avventura e un nuovo alleato, ricostruendo a piccoli passi quel senso di unione e fratellanza che sembravano ormai irraggiungibili. Con la figura di Druun, che con il suo moltiplicarsi vittima dopo vittima appare incredibilmente simile ad un virus, il film che involontariamente dice la sua in un momento storico in cui la lontananza, il pregiudizio e la divisione sembrano essere predominanti sebbene fosse in lavorazione da ben prima della pandemia.



L'arte

© Disney

L’immaginario mondo di Kumandra è minacciato da Druun, spirito maligno che si propaga rapidamente sotto forma di inquietanti nubi violacee trasformando tutto ciò che tocca in pietra. O in terracotta? Nel 1974 furono ritrovate a Lintong nello Shaanxi nei pressi del Mausoleo di Qin Shihuangdi, ben 10.000 guerrieri di terracotta. I loro volti diversi l’uno dagli altri, come se fossero vere persone vittime del passaggio di Druun. Sono statue alte poco più del reale, oscillano tra 1.80 e i 2 metri, e sono affiancate da carri in legno e cavalli (oltre 500). Differenti sono anche i tipi razziali, a testimonianza il dominio dell’imperatore sulle genti del vasto territorio. Dotati di equipaggiamento militare completo, arcieri, fanti, aurighi e cavalieri posseggono armi di ottimo materiale e dalle lame affilate. Un vero esercito di terracotta che venne commissionato dal primo Imperatore cinese per accompagnarlo nella sua vita oltre la morte, per non restare solo nell’enorme mausoleo in cui venne sepolto.


Link utili

Guarda Raya e l'ultimo drago su Disney+


L'opera:

The Terracotta Army, (210–209 BC), Lintong District, Xi'an, Shaanxi, China.

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