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La Spada nella Roccia (1963)

Il film

© Disney

Anche se i diritti cinematografici dell’omonimo romanzo di T.H. White erano stati acquisiti dalla Disney già nel 1939, il classico uscì più di vent’anni dopo e fu l’ultimo prima della morte di Walt Disney avvenuta nel 1966. Uno dei pochissimi film dell'era serigrafica ad avere come protagonisti degli esseri umani anziché animali, ma che grazie ad espedienti narrativi riesce a conservare quelle caratteristiche che lo fanno rientrare pienamente nello stile di quegli anni. Ne è un esempio la sua struttura episodica, singoli sketch collegati tra loro dal filo conduttore dato dalle magiche lezioni di Mago Merlino impartite al giovane Artù, trasformato ogni volta in animali differenti per estendere il suo punto di vista sul mondo. Lungi dal voler raccontare le leggendarie imprese di Re Artù, l’epicità del ciclo arturiano venne totalmente messa da parte preferendo uno stile narrativo molto più leggero ripercorrendo gli anni adolescenziali e di formazione del giovane protagonista.


L'arte

© Disney | min: 00.02.48

Quando si parla di Medioevo una visita all’Abbazia di San Galgano a Chiusdino, in provincia di Siena, è d’obbligo non solo per le assolute bellezze della Toscana che ci invidiano in tutto il mondo, ma soprattutto per toccare con mano un luogo unico in cui si respira la Storia della spada nella roccia. L’abbazia è un luogo oggi in rovina, composto solo dalle mura e privo di tetto. Non ha neanche il pavimento, sostituito dalla terra battuta che in primavera diventa manto erboso. È stata realizzata tra il 1220 e il 1268, periodo in cui in Italia lo stile Romanico si fondeva col neonato Gotico d’importazione francese. La sua forma è a croce latina e il luogo in cui sorge è quello in cui approdò San Galgano un secolo e mezzo prima della sua costruzione. Le sue rovine però sono rimaste intatte e nel 1800 sono iniziati i lavori di restauro: l’Abbazia non sarebbe stata ricostruita, ma i suoi resti sono stati messi in sicurezza e oggi è un luogo surreale: il fantasma del medioevo italiano. Al suo interno durante l’estate vengono svolti concerti e spettacoli teatrali, e quando la notte è illuminata dalle luci, diventa un luogo magico come ce ne sono pochi altri al mondo.



Salendo sulla collina grazie a vie perfette per il trekking, troviamo l’Eremo di Montesiepi: una chiesa a pianta circolare eretto subito dopo la morte di San Galgano e consacrato nel 1185. Questo piccolo edificio è al ventro di numerose leggende, la prima riguarda il Santo Graal, che sembra sia sepolto qui. La forma dell’Eremo infatti ricorda quella di una coppa rovesciata e sembra che al suo interno ci sia una pietra da spostare per accedere alle segrete irraggiungibili in cui è nascosto il reperto più prezioso per i cristiani di tutto il mondo. Va da sé che nessuno ha ancora scoperto la pietra in questione. La più famosa particolarità dell’Eremo riguarda la spada nella roccia, un miracolo attribuito a San Galgano. Leggenda narra che il Santo fu portato dal suo cavallo sulla cima di Montesiepi, senza che Galgano potesse fermare l’animale. Il Santo vide questo come un segno e volle piantare una croce sulla cima della montagna, ma non avendo legno per crearne una, piantò la sua spada nel terreno, in modo che la maniglia e l’elsa formassero il crocifisso. La spada si è subito fusa con la roccia in una miracolosa trasmogrificazione ed è ancora lì, in una teca nel mezzo dell’Eremo.


Link utili

Guarda La spada nella roccia su Disney +


Informazioni sulla spada di San Galgano:


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