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La carica dei 101 (1961)

Il film

© Disney

All'inizio degli anni 60 l'animazione Disney voltò pagina sul fronte dei contenuti iniziando a preferire storie di animali, commedie leggere e racconti contemporanei. Per il nuovo classico si scelse quindi di adattare il romanzo Hundred and One Dalmatians dell’inglese Dodie Smith, pubblicato nel 1956 e di cui Walt si era già assicurato i diritti. La trama racconta di un bizzarro rapimento di cuccioli di dalmata per mano dell’annoiata miliardaria Crudelia De Mon, uno dei miglior villain Disney di sempre, desiderosa di trasformarli in pelliccia. Il salvataggio dei cuccioli porterà i genitori Pongo e Peggy tra le campagne inglesi, prendendo una svolta poliziesco/avventurosa che dà colore al film insieme alla tecnica serigrafica, qui utilizzata per la prima volta per abbattere i costi dell’inchiostrazione.


L'arte

© Disney | min: 01.13.45

La colorazione con tecnica serigrafica rappresenta un primo passo verso le più moderne tecniche moderne di inchiostrazione, ma riesce a creare allo stesso tempo un effetto acquarellato o comunque di pittura che, nelle scene paesaggistiche, riesce a ricordare lo stile impressionista di Claude Monet. L'artista, famoso per aver dipinto oltre duecento ninfee guardando lo stesso stagno (a riprova di quanto può essere bella la stessa cosa, ogni giorno, quando la guardi con amore) dedicò il suo tempo anche ad una serie di dipinti innevati. Questo ad esempio, Un carro sulla strada innevata a Honfleur (in francese: La Charrette, route sous la neige à Honfleur), è un dipinto a olio su tela che si ritiene essere il suo primo paesaggio innevato completato. Simile ad altri dipinti come La strada davanti alla fattoria di Saint-Simeon in inverno, La gazza, Neve ad Argenteuil e Il capo rosso, si ritiene che il dipinto sia stato fortemente influenzato dai paesaggi di neve dell'artista giapponese Utagawa Hiroshige (1797-1858), come Ochanomizu e Tempo sereno dopo la neve a Kaneyama (1797-1858).



Il sequel


Nel 2003 la Disney riprese in mano i suoi vecchi personaggi del 1961 con il film La carica dei 102 - Macchia, un eroe a Londra. Qui possiamo vedere una Crudelia De Mon non più decadente ma decaduta, che cerca di fare i conti con le proprie ossessioni. Cercando di sostituire quella per le pellicce, trova il proprio feticcio nell'arte astratta di Lars, artista "momentaneamente incompreso" che cerca di affermare il proprio linguaggio in un contesto ancora legato alla rappresentazione figurativa (come si evince dai quadri appesi intorno ai suoi nella galleria d'arte). Un linguaggio fatto di punti, o come li definisce Crudelia, di "macchie" che creano movimento come nell'Op Art. Un esempio è l'artista britannica Bridget Riley, che proprio negli anni '60 ha usato queste "macchie" per dare movimento alle sue opere.



Quelle di Lars sono opere bianco su nero, ma se c'è un artista che oggi è conosciuto proprio per lo stesso motivo questo è Anish Kapoor. Il suo super nero in particolare rappresenta un’innovazione tecnologica, un nero che assorbe il 99,9 per cento della luce permettendo di modificare la natura degli oggetti che non diventano completamente reali, lasciando quel senso di irrealtà che attrae e conquista. L'artista traccia così una figura, un confine, una vera e propria soglia da cui affacciarsi sull’abisso del non senso. Che è poi (anche) il senso dell’arte, che abita questa sottile linea di frontiera e mira a metterci in contatto con il vuoto, senza però farci precipitare in esso e rendendoci così più liberi.



Link utili

Guarda La carica dei 101 su Disney +

e il sequel La carica dei 101 II sempre su Disney+


Il dipinto:

in mostra al Musée d'Orsay

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