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La bella addormentata nel bosco (1959)

Il film

© Disney

Volendo differenziare il più possibile questo Classico dagli altri che lo avevano preceduto, Disney scelse di rielaborare in maniera differente le diverse tradizioni con cui la fiaba de La bella addormentata nel bosco è giunta a noi: oltre alle versioni di Perrault e dei Grimm, attinse anche all'omonimo balletto di Tchaikovsky per le musiche. Quella che portò sul grande schermo è la storia della principessa Aurora, cresciuta in incognito sotto il nome di Rosaspina per fuggire la maledizione scagliata su di lei dalla strega Malefica. Una soluzione narrativa classica e semplice, ma che permise agli autori di dimostrare la maturità da loro raggiunta nel corso degli anni tramite divertenti sottotrame: il rapporto tra Re Umberto e Re Stefano, desiderosi di unire i loro regni e che condividono le proprie tribolazioni, ne è un chiaro esempio. Aurora, pur avendo uno screen time molto limitato, dimostra un'indole molto meno remissiva e più maliziosa rispetto a Biancaneve e Cenerentola. Sebbene rimanga ancora vittima degli eventi messi in moto da altri personaggi, la vediamo lanciare più volte occhiatine furbe e sorrisetti ironici nei confronti di Flora, Fauna e Serenella, sue tutrici e comic relief dell’opera. Anche il principe Filippo viene approfondito maggiormente: lo vediamo rappresentato come un giovane irruente, il cui carattere è definito dalle interazioni con il suo fedele destriero Sansone, un po' come avverrà in futuro per altri celebri personaggi maschili come Kristoff in Frozen (2013).


L'arte

© Disney | The Book of Kells

Molti film d'animazione si aprono con un narratore che sfoglia il libro della fiaba che andrà a raccontarci. La spada nella roccia, Robin Hood o La bella addormentata nel bosco sono solo alcuni esempi, aprendo il film con immagini di libri antichi e ricostruiti sul modello medioevale, particolarmente ricchi e complessi nelle decorazioni lavorate nei minimi dettagli.

Uno dei manoscritti medievali da cui gli animatori hanno tratto ispirazione è senza ombra di dubbio il Libro di Kells, in mostra permanente presso la biblioteca del Trinity College a Dublino, che insieme al Cathach di san Columba, l'Orosio Ambrosiano, il Libro di Durrow o i Vangeli di Durham, è un perfetto esempio dei manoscritti prodotti nei monasteri irlandesi, scozzesi, dell'Inghilterra settentrionale dalla fine del VI secolo all'inizio del IX secolo. La Disney si è servita di questi modelli per ricreare un atmosfera storica e fiabesca che nei secoli ha ispirato molti altri artisti contemporanei, soprattutto in La bella addormentata nel bosco che tra tutti è forse il più medioevale di sempre.



La maggior parte delle persone associa questa fiaba alla versione dei Fratelli Grimm e di Walt Disney, eppure ebbe molte interpretazioni che hanno ispirato artisti come Edward Burne-Jones (1833-1898). Noto per il suo stile preraffaellita, Burne-Jones creò una serie di dipinti titolati serie Small Briar Rose in cui rappresentò il principe che scopre i cavalieri rivali, il re e i cortigiani, la principessa e i suoi attendenti, tutti addormentati dal sortilegio. Le figure in riposo, accasciati in pose che spesso offuscano il confine tra sonno e morte per sottolineare l'immobilità nel loro sonno incantato, si risveglieranno solo quando l'eroe bacerà la sua amata. A collegare le scene è il motivo ripetuto delle rose ricoperte di vegetazione, i cui viticci ondulati ricordano i disegni di tessuti e carta da parati del suo amico e collaboratore William Morris. Esposto in molte mostre d'arte importanti nel corso degli anni, questo gruppo di dipinti è considerato una delle opere più famose del pittore.



Link utili

Guarda La bella addormentata nel bosco su Disney +


Il libro:


L'opera:

ora in mostra al The Met Fifth Avenue

dalla collezione del Museo de Arte de Ponce.

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