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Hercules (1997) - Parte 2

Il film

© Disney

Dalla drammaticità di Notre Dame de Paris al più leggero e divertente Hercules, ma che riesce comunque a mantenere una certa solennità nei temi trattati. Dopo tutto si parla di dèi, di mostruosi flagelli che minacciano l’umanità, di una donna che ha fatto un patto con il re degli Inferi, di un uomo che aspira a diventare immortale. Insomma, c’era tutto il materiale per una tragedia greca che le Muse riescono ad alleggerire con le loro canzoni e cori Gospel, aiutate dalla spiccata vena comica che permea tutto il film grazie ai personaggi di Ade e Phil. Il character design si adatta a questa dimensione umoristica, preferendo al taglio naturalistico dei film precedenti uno più cartoonesco, spigoloso e caricaturale che vuole rendere omaggio alle pitture vascolari della Grecia antica. Discorso a parte lo merita la scena dell'Idra, realizzata esclusivamente in CGI, che pur trattandosi di una delle prime integrazioni tra le due tecniche resiste molto bene alla prova del tempo.


L'arte

© Disney

Quelle che abbiamo visto nell'opening del film e sono tutte opere che rappresentano gli ideali di bellezza ed eroismo che Ercole rincorre cercando di ottenere il tanto bramato accesso al Monte Olimpo, casa di tutti gli dèi. Essendo stato trasformato in un mortale da Pena e Panico, per poter tornare ad essere di nuovo un dio deve infatti dimostrare di essere prima di tutto un eroe. Nel farlo si rivela piuttosto goffo e maldestro distruggendo ogni cosa che tocca: il mercato (che casualmente ha la stessa forma del colonnato della Basilica di San Pietro a Roma) dove si reca con il padre adottivo Anfitrione all'inizio del film, ad esempio, oppure le braccia della Venere di Milo, famosissima statua che quando venne ritrovata nel 1820 era già in queste condizioni. Non sappiamo ancora esattamente come abbia perso le sue braccia, ma data l'incertezza potremmo continuare a pensare che sia stata davvero opera di Ercole.


© Disney | min. 00.59.13

Anche il famoso tempio di Zeus, dove Ercole si reca dapprima per scoprire le proprie origini, poi per comunicare abitualmente con il padre, è esistito veramente: si tratta del Tempio di Zeus ad Olimpia, costruito in stile dorico tra il 472 e il 456 a.C. e che conteneva al suo interno una statua crisoelefantina del dio alta ben 13 metri. Sfortunatamente, la Statua di Zeus non esiste più, ma grazie alla descrizione che ci ha lasciato il geografo Pausania del II secolo d.C. sappiamo che era davvero enorme, proprio come la vediamo nel film.

Inoltre, è curioso notare come la casa infantile dove ha vissuto con Anfitrione e Alcmena, così come la reggia di Versailles in cui vive dopo essere diventato una star, presentino entrambe decorazioni parietali di Akrotiri: nella prima riconosciamo l'affresco della primavera, nella seconda quella de Il pugile e le antilopi. Una sorta di continuità nella sua vita, come per sottolineare un'evoluzione nello status sociale (da emarginato a star - from zero to hero) ma senza tradire la propria identità: quella di un semidio che non teme i propri nemici, ma che combatte contro l'Idra di Lerna con la stessa ingenuità di quel bambino contro i serpenti. Queste immagini sono evocate dall'idria del Pittore dell'Aquila con Eracle che combatte contro l'Idra di Lerna (525 a.C.), oggi nella Villa Getty a Malibu, e dal piccolo Eracle che lotta contro i serpenti di cui esistono diverse rappresentazioni, ad esempio la scultura conservata ai Musei Capitolini di Roma.


Oltre alla Venere di Milo ci sono molte altre sculture, anche se non tutte propriamente risalenti al periodo storico di riferimento. Prime tra tutte le sculture di Gian Lorenzo Bernini conservate alla Galleria Borghese di Roma: Apollo e Dafne (1622) e il Ratto di Proserpina (1621/22), utili a sottolineare quell'amore tormentato dal quale Megara cerca disperatamente di fuggire nella canzone Ti vada o no (I Won't Say - I'm in Love). La sua è una lotta tra cuore e mente, in preda alla paura di abbandonarsi ad un amore che sarebbe dolce se solo avesse il coraggio di affrontarlo ed accoglierlo. Dolce come la scultura di Antonio Canova del 1793 raffigurante il mito di Amore e Psiche che incontra nel suo cammino.


Le opere anacronistiche non sono però finite, perché a casa di Philottete possiamo intravedere anche una copia del Perseo con la testa di Medusa realizzata da Benvenuto Cellini tra il 1545 e il 1554, ora in Piazza della Signoria a Firenze. A riequilibrare il contesto storico ci pensano le Muse, che trasformandosi in cariatidi citano le colonne dell'Eretteo sull'Acropoli e ci ricordano che il film è ambientato in Grecia con l'aiuto dall'Atlante Farnese (oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli) risalente al II secolo d.C., e dalla Sfinge di Nasso del 585 a.C. al Museo Archeologico di Delphi. Nella collezione del saggio satiro spiccano poi molti reperti degli eroi che ha allenato e preparato, tra cui un calice attico a figure rosse che rappresenta Teseo contro il minotauro: risalente al 480 a.C., questo reperto esiste veramente ed è conservato nel Museo Archeologico di Bologna.


Link utili

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Informazioni sulle opere:

Child Hercules strangling the two snakes (2nd century AD),


Gian Lorenzo Bernini, the Colonnades in the Basilica of St. Peter

(1656-1667), Vatican City.


Cycladic island Thera (Santorini), Greece (16th century BC), Aegean Bronze Age,



Benvenuto Cellini, Perseus with the Head of Medusa (1545–1554),

Piazza della Signora – Loggia dei Lanzi, Florence, Italy.


Farnese Atlas (2nd-century AD),


Heracles battles the Lernaean Hydra on a Hydria by the Painter of the Eagle (525 BC),

Getty Villa, Malibù.


The Boxer and the Antelopes fresco (16th century BC), Room B1. Building B. detail.

Akrotiri, Thera (now Santorini). National archeologic museum of Athens.


The Venus de Milo (150 and 125 BC),


The Rape of Proserpina (1621-22) di Gian Lorenzo Bernini,


Apollo and Daphne (1622) di Gian Lorenzo Bernini,


Caryatids of the Erechtheion (5th sec a.C.), Athens.


Antonio Canova, Psyche Revived by Cupid's Kiss (1787–1793),


Sphinx of Naxos, 560 BC, Delphi Archaeological Museum.




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