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Aladdin (1992)

Il film

© Disney

Durante il periodo di massima fioritura per la Disney uscì Aladdin, uno dei Classici tutt'oggi più amati. Con la sua epicità, musica memorabile e sentimento, porta sul grande schermo il racconto persiano di Aladino e la lampada magica, raccontato in Le Mille e una notte, riprendendo la stessa tematica che in un certo senso affronta anche in Dumbo e La Bella e la Bestia: non lasciarsi ingannare dalle apparenze, perché quello che conta è ciò che si ha dentro. Una morale che attraversa un po' tutto il film, espressa sia dal protagonista stesso, definito più volte “un diamante allo stato grezzo”, che dalla lampada magica, a prima vista un oggetto di poco valore circondato da gioielli, oro e pietre preziose, ma che poi si rivelerà contenere i poteri cosmici del Genio. Quest’ultimo, in particolare, si fa massimo portavoce dell’elemento comico ed umoristico, forse l'elemento più caratteristico del film, grazie alle incredibili interpretazioni di Robin Williams in lingua originale e Gigi Proietti in italiano.


L'arte

© Disney | min. 00.59.43

Alle persone curiose di sapere come la Grande Sfinge di Giza abbia perso il suo naso, la Disney dà loro un’avvincente risposta. Mentre la maggior parte delle persone crede che sia stata opera dei soldati di Napoleone durante la loro permanenza in Egitto, il film ci mostra come il tappeto volante che accompagna Aladdin e Jasmine in giro per i cieli del mondo finisca in realtà per distrarre lo scultore che sta lavorando alla Sfinge, provocando così la caduta involontaria del suo naso. In questo modo la Walt Disney risolve giocosamente l’enigmatico mistero che avvolge la Grande Sfinge di Giza.


© Disney | min. 00.21.51

Un’altra meraviglia che possiamo imparare a conoscere guardando il film, anche se con le dovute differenze, è il palazzo reale della principessa Jasmine ispirato al meraviglioso Taj Mahal: si tratta forse del monumento più famoso in India ed è situato nella città di Agra (nel film Agrabah). Tuttavia l'originale non sarebbe propriamente un palazzo, ma un gigantesco mausoleo: l’edificio fu infatti realizzato nel 1632 dall’imperatore Moghul Shāh Jahān in memoria della sua amatissima moglie Mumtāz Maḥal, venuta a mancare molto giovane. È completamente in marmo bianco, ed è considerata una delle sette meraviglie del mondo, anche se purtroppo non conosciamo il nome dell’architetto che l’ha progettata.


Il Taj Mahal però non è l’unico edificio famoso ad aver ispirato il castello di una principessa Disney. Quello del principe di Biancaneve, per esempio, è basato sull’architettura del castello Alcázar di Segovia, in Spagna, una fortezza che risale al periodo della dominazione araba, modificata ed ampliata nel 1400. Successivamente, nel 1959, abbiamo visto il castello più celebre della Baviera nel film La bella addormentata nel bosco. Costruito a partire dal 1869 e progettato da uno scenografo, Christian Jank, quello di Neuschwanstein è il castello delle favole per eccellenza. non è un vero castello, nel senso che i castelli propriamente detti sono solo quelli medievali, ovvero delle fortezze che avevano lo scopo di proteggere gli abitanti o che avevano funzioni militari. Le loro torri, i merli, e le possenti mura avevano scopi bellici, molto precisi, di difesa. Questo edificio ottocentesco invece è puramente decorativo, nato in un’epoca in cui si guardava al medioevo con nostalgia.


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